Lavori Sicilia

Documento Ance sul rischio idrogeologico

dissesto idrogeologicoAnce Sicilia ha elaborato un documento sul piano nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico partendo dall’analisi della situazione attuale, elencando i finanziamenti provenienti da fonti nazionali e comunitarie (Patto per la Sicilia e PO FESR 2014-2020) e, monitorando il livello di spesa, la pianificazione e programmazione, emerge un esame delle problematiche riscontrate, con le relative proposte per la loro risoluzione.

In allegato, il documento di Ance Sicilia

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ANCE SICILIA: SCOMPARSE NEL NULLA 51 GARE BANDITE NEL 2016

immagine viadotto 3SICILIA: SCOMPARSE NEL NULLA 51 GARE BANDITE NEL 2016 SU 96 INCANTI NE SONO STATI AGGIUDICATI SOLO 45 CUTRONE: DAL 2013 PERSE LE TRACCE DI 456 GARE PER 559,7 M€, IL 50%. E’ UN FENOMENO CARSICO DI CUI NESSUNO SPIEGA IL PERCHÉ’ NE’ PENSA A PORVI RIMEDIO | ANCE Sicilia

In Sicilia all’incapacità dei governi di utilizzare le ingenti risorse disponibili per opere pubbliche si aggiunge l’inerzia delle stazioni appaltanti nell’aggiudicare i pochissimi bandi pubblicati. Il 2016 sarà ricordato come l’anno nero delle gare d’appalto nell’Isola. L’Osservatorio dell’Ance Sicilia sulle pubblicazioni nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, analizzando i pubblici incanti dello scorso anno aggiudicati entro il 31 ottobre 2017, evidenzia che su appena 96 nuove infrastrutture proposte al mercato per un valore di 142,4 milioni di euro (il trend più basso dal 1999), ne sono state aggiudicate appena 45 (46,88%) per un importo di 55,7 milioni (39,15%), cifra su cui si sta giocando la sopravvivenza dell’intero comparto regionale: su poco più di 2mila aziende ancora attive ne stanno lavorando solo 45 più l’indotto. Di contro, al 31 ottobre scorso non si hanno più notizie di 51 gare (53,12%) che non risultano né annullate o sospese né aggiudicate, per complessivi 86,6 milioni (60,85%).

Sono i bandi di competenza degli Urega a registrare la percentuale più alta di ritardi nelle procedure: sono scomparse dalle rilevazioni 22 gare su 31 (70,97%) per un valore di 63,8 milioni su 92,6 milioni complessivi (68,87%).

L’analisi storica dal 1999 in poi mostra alcune curiosità statistiche: il numero di gare annullate o sospese (che parte dalle 57 di 18 anni fa) si è via via ridotto progressivamente fino ad azzerarsi nel 2013; il numero delle gare di cui non si ha più notizia parte dalle 426 del 1999 (che corrispondono però al 17,90% di 2.380 gare bandite e a 198 milioni, il 13,45% di 1 miliardo e 477 milioni di euro di importo totale) e finisce con le 51 del 2016 che costituiscono il 53,12% delle 96 opere proposte, per 86,6 milioni, pari al 60,85% degli importi totali. Ciò è il risultato di un fortissimo depauperamento del mercato delle opere pubbliche aggravato da ritardi e inefficienze delle stazioni appaltanti.

Le province più colpite nel 2016 sono Siracusa con zero gare aggiudicate su due bandite, e Caltanissetta ed Enna (una su due).

Il mercato siciliano delle infrastrutture è ormai talmente asfittico e insignificante da non interessare più le aziende d’Oltre Stretto. Infatti, delle 45 imprese aggiudicatarie nel 2016, solo 2 hanno sede fuori dalla Sicilia, anche se sono risultate aggiudicatarie del 18,16% dei  55,7 milioni aggiudicati (esattamente 10,1 milioni). Le altre imprese impegnate nei cantieri sono 5 della provincia di Agrigento, 5 di Caltanissetta, 8 di Catania, nessuna di Enna, 7 di Messina, 11 di Palermo, 1 ciascuna di Ragusa, Siracusa e Trapani. Altre quattro imprese non sono identificabili territorialmente e sono assegnatarie del 7,6% degli importi (4,2 milioni).

“Ormai stiamo parlando del nulla – commenta Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – dal 2013 ad oggi non si hanno notizie di 456 gare d’appalto per 559,7 milioni di euro. Significa che il 50% delle già poche occasioni di lavoro si perde nel vuoto: un ‘fenomeno carsico’ di cui nessuno spiega il perché né pensa a porvi rimedio. Di fronte alla fame delle imprese e dei lavoratori la classe politica non può continuare ad essere indifferente. Il nuovo governo regionale dovrà porre tra le priorità lo sblocco delle procedure di gara responsabilizzando le commissioni e il pieno e immediato utilizzo dei quasi 10 miliardi di euro disponibili per infrastrutture. Il comparto dell’edilizia – conclude Cutrone – non potrà reggere un altro quinquennio di immobilismo”.

Osservatorio aggiudicazioni regione siciliana 2016

Osservatorio Costruzioni Ance Sicilia gennaio-agosto 2017

COPERTINA OSSERVATORIO COSTRUZIONI REGIONE SICILIANA GENNAIO-AGOSTO 2017E’ stato elaborato dall’Ance Sicilia, con un nuovo formato, l’Osservatorio delle Costruzioni nella Regione Siciliana.

Il documento comprende una analisi più dettagliata dei lavori posti in gara nella nostra Regione, includendo i bandi pubblicati in GURS e nelle altre piattaforme informative, oltre ad un quadro complessivo del settore immobiliare e delle imprese attestate SOA.

OSSERVATORIO COSTRUZIONI REGIONE SICILIANA GENNAIO-AGOSTO 2017

Patto per la Sicilia: l’atto e le schede degli interventi

immagine strada 2E’ stato siglato, sabato 10 settembre 2016, ad Agrigento il patto per la Sicilia, contenente la programmazione degli interventi prioritari e la individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio siciliano.

Le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Siciliana, riguardano i seguenti cinque settori prioritari:
1. Infrastrutture
2. Ambiente
3. Sviluppo economico ed attività produttive
4. Turismo e Cultura
5. Sicurezza, legalità e vivibilità del territorio

Il costo totale degli interventi, ammonta a 5,745 miliardi di euro di cui 2,4 miliardi da risorse già assegnate, 2,3 miliardi dal FSC 2014-2020 e circa 1 miliardo da altre risorse disponibili.

In allegato, il testo dell’accordo e le schede degli interventi

160910-patto-per-la-sicilia-scheda-interventi

160910-patto-per-la-sicilia

2016_09_12-patto-per-la-sicilia-elenco

 

Rapporto Congiunturale delle Costruzioni in Sicilia 2016. Una istantanea impietosa sulla crisi.

copertina rapporto congiunturaleL’analisi aggiornata dei dati del Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in Sicilia getta un nuovo impietoso sguardo sull’intero comparto:

Il numero di lavoratori occupati è diminuito di 65.000 unità dal 2008 al 2015, così come le imprese, passate da 33.000 a circa 29.700 unità.

Non va meglio il mercato immobiliare, che tra il 2006 e il 2013 ha perso più della metà del suo valore (-53,9%).

Nell’ultimo periodo a fronte di una timida ripresa delle compravendite, continua il crollo degli investimenti pubblici (oltre 80% in meno rispetto al 2007), con contrazioni pesanti tra il primo quadrimestre del 2016, rispetto al corrispondente periodo del 2015 sia nel numero dei bandi ( – 36,49 %) che degli importi posti in gara ( – 31,98 %).

Le incognite legate all’entrata a regime del nuovo Codice sia sul fronte delle aggiudicazioni che su quello delle progettazioni, in attesa di un salto culturale in direzione della maggiore qualità di tutto il processo produttivo, dalla progettazione alla realizzazione delle opere, non inducono all’ottimismo per il prossimo futuro.

Rapporto Congiunturale sull’industria delle costruzioni in Sicilia – Giugno 2016