Ambiente

DL 243/2016 sugli interventi urgenti nel Mezzogiorno: primo via libera dalla Camera

CAMERA_DEPUTATIL’Aula della Camera dei Deputati ha licenziato, in prima lettura, il disegno di legge di conversione del DL 243/2016 recante “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno” (DDL 4200/C – Relatore On. Francesco Laforgia del Gruppo parlamentare PD) con numerose modifiche al testo approvato dal Governo.

(altro…)

Modificati gli obblighi di installazione per la ricarica elettrica dei veicoli

edilizia scolasticaE’ stata modificata la disposizione del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. n. 380/2011), che riguarda la realizzazione di infrastrutture per la ricarica elettrica dei veicoli.
Nello specifico, si tratta dell’articolo 4, comma 1-ter, del suddetto decreto, modificato dall’articolo 15, comma 1, del D. Lgs. n. 257/2016, recante la “Disciplina di attuazione della direttiva 2014/94/UE […] sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi”.
Il nuovo testo contiene da una parte un alleggerimento,modificando l’oggetto dell’obbligo al fine di semplificare la futura installazione dei sistemi di ricarica dei veicoli elettrici; dall’altra parte, amplia il campo di applicazione della norma stessa, estendendo la previsione anche agli edifici residenziali sopra le 10 unità abitative. Di seguito l’illustrazione di che cosa cambia nel dettaglio.

(altro…)

Sistri: al via l’ennesima proroga

dissesto idrogeologicoSlitta ancora di un anno la piena operatività del sistema di tracciabilità dei rifiuti: il decreto legge 244 del 2016 (cd. mille-proroghe) ha infatti modificato l’art. 11 del d.l. 101/2013, prorogando ulteriormente alcuni adempimenti concernenti il sistema elettronico Sistri.

In particolare, il d.l. mille-proroghe ha differito fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario e comunque non oltre il 31 dicembre 2017, il termine entro il quale continuano ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi cartacei per la gestione dei rifiuti (Formulario dei rifiuti, registro di carico e scarico, MUD), nonché le relative sanzioni.

Per quanto riguarda, invece, la mancata iscrizione al Sistri o l’omesso pagamento del contributo annuale da parte dei soggetti obbligati ad aderire al sistema, si applicano le sanzioni previste dall’art. 260 bis, commi 1 e 2, del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’ambiente), entrate in vigore già dal 1° aprile 2015. Al riguardo, il decreto legge mille-proroghe prevede la riduzione del 50% dell’importo fissato per tali sanzioni fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario e comunque non oltre il 31 dicembre 2017, come già era stato disposto peril 2016.

Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle novità in materia di Sistri:

Fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario
e comunque non oltre il 31 dicembre 2017
1.       Rimangono in vigore gli adempimenti cartacei per la tracciabilità dei rifiuti (formulario di identificazione, registro di carico e scarico, MUD) e le relative sanzioni (nella versione antecedente alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 205/2010);
2.       Non sono in vigore e quindi non sono applicabili le sanzioni previste dagli articoli 260 bis, commi da 3 a 9, e 260 ter del D.Lgs. 152/2006 relative al mancato adempimento degli obblighi di tracciabilità dei rifiuti tramite il Sistri;
3.       Le sanzioni per la mancata iscrizione o l’omesso pagamento del contributo annuale al Sistri, da parte dei soggetti obbligati, previste dall’art. 260 bis, commi 1 e 2, del D.Lgs. 152/2006, sono ridotte del 50%.

Paesaggio, urbanizzazione e abusivismo edilizio: nuove indicazioni nel Rapporto BES 2016

copertina-bes

Crescono le contraddizioni nell’ambito dell’analisi del benessere a livello nazionale: da un lato, prosegue la politica di riduzione della spesa per la tutela e lo sviluppo del patrimonio culturale nazionale a fronte dello straordinario valore strategico che esso ha per il futuro, anche economico del Paese e, dall’altro,  si registra una crescita del tasso di abusivismo a fronte di un territorio strutturalmente fragile ed eccezionalmente ricco di valori storici.
È quanto afferma l’ISTAT nell’ambito del Rapporto Benessere Equo e Sostenibile (BES) in Italia 2016, presentato lo scorso 14 dicembre e volto a fornire un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese.
Il Rapporto, nell’ambito delle parti relative a “Paesaggio e patrimonio culturale”, fornisce  dati di interesse relativi, tra l’altro, a:
  •  Patrimonio culturale
L’Italia conserva il primato nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, essendo il Paese con il maggior numero di beni inclusi (51, pari al 4,8% del totale) ed è fuori di dubbio che si colloca  tra i primi paesi al mondo per la ricchezza di beni, storici, artistici e paesaggistici. Alla gestione di un patrimonio così importante, tuttavia, sono destinate risorse relativamente scarse: nel 2015 lo Stato ha speso per queste finalità 1,07 miliardi/€ pari allo 0,2% della spesa complessiva delle amministrazioni centrali e allo 0,07 del PIL. La cifra è inferiore del 6,6% rispetto all’anno precedente e negli ultimi anni è andata progressivamente diminuendo.
Il rapporto fornisce anche dati relativi agli immobili vincolati nel 2016 pari a oltre 200.000 e quindi in media pari a 67,6 ogni 100 km2: una densità elevatissima di elementi di valore storico ed artistico, distribuiti capillarmente sul territorio, al punto da costituire un tratto caratteristico del paesaggio italiano. Il carattere diffuso del patrimonio culturale si manifesta anche nella consistenza e nella vitalità del patrimonio edilizio storico: nel 2011 gli edifici abitati costruiti prima del 1919 erano 1,8 milioni (circa il 15% del totale).
  • Paesaggio e urbanizzazione
Il Rapporto, con particolare riferimento al paesaggio rurale ne evidenzia l’esposizione all’urbanizzazione delle periferie urbane e lungo le arterie di comunicazione (erosione da urban sprawl rilevata su più del 20% del territorio nazionale) e all’abbandono delle pratiche agricole (oltre 1/3 del territorio, concentrato nelle aree montane dell’entroterra).
  • abusivismo edilizio
Un altro fattore di criticità del patrimonio culturale e paesaggistico, ma più in generale del progresso civile della società italiana è il fenomeno dell’abusivismo edilizio, che nonostante la forte contrazione della produzione edilizia degli ultimi anni, registra un deciso rialzo. La crisi economica, infatti, ha avuto un impatto differenziato sulla componente legale e su quella illegale del nuovo edificato: dal 2008 entrambe sono in calo, ma nel 2015 il flusso delle costruzioni ad uso residenziale autorizzate dai comuni si è ridotto del 70,5% rispetto al 2007, mentre quello delle costruzioni realizzate illegalmente soltanto del 35,6%.
Questo significa che una quota rilevante e crescente dell’attività edilizia e del processo di urbanizzazione si svolge senza controllo e al di fuori della legge, denunciando chiaramente difficoltà degli enti locali nella capacità di governo del territorio.
L’abusivismo edilizio, pertanto, nonostante i periodici condoni, continua ad essere una malattia endemica che non si riesce a combattere. A farne le spese sono non solo il territorio e l’ambiente ma anche le imprese che realizzano interventi “regolari”.
Le regole per contrastare l’abusivismo ci sono ma è necessario che vi sia la capacità da parte degli enti locali di controllare il territorio e poi successivamente di far attuare i provvedimenti di demolizione. E’ vero che l’attività edilizia è regolata da una eccessiva quantità di norme, ma è altrettanto vero che troppo spesso il territorio è abbandonato a se stesso e le conseguenze per l’ambiente, ad esempio, in termini di dissesto e di inquinamento, sono immediatamente avvertibili e spesso irreversibili. Nello stesso tempo, proprio in una logica antiabusivismo, occorre rimettere mano, semplificandolo, al sistema delle autorizzazioni del Codice dei beni culturali.
In allegato il Capitolo su  “Paesaggio e patrimonio culturale” del Rapporto BES 2016 ed il rapporto integrale Istat

Trasporto di rifiuti: nuovi criteri per l’iscrizione all’Albo

rifiuti ediliIl Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali, con la delibera del 3 novembre 2016 n. 5, ha fissato i nuovi requisiti di dotazione minima (veicoli e personale) e di capacità finanziaria per l’iscrizione alle categorie 1, 4 e 5 dell’Albo stesso relative alla raccolta e al trasporto dei rifiuti.
Le nuove norme entreranno in vigore il 1 febbraio 2017. La delibera, peraltro, chiarisce che rimangono valide ed efficaci fino alla loro naturale scadenza le iscrizioni perfezionate prima di tale data. Del pari, le domande di iscrizione presentate entro il 31 gennaio 2017 saranno istruite e deliberate in base alle disposizioni previgenti.

(altro…)

Contratto Ance Fornitura CLS Preconfezionato – Edizione Dicembre 2016 -

pagine-da-contratto-tipo-per-la-fornitura-di-calcestruzzo-preconfezionato-2016Pubblichiamo di seguito la nuova edizione, a distanza di sei anni, del Contratto per la fornitura di calcestruzzo preconfezionato, aggiornata dall’Ance alla luce delle importanti novità normative introdotte, attraverso un lavoro di attenta revisione che regolamentati i temi della qualità del prodotto, del rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori.
Si tratta di un importante strumento di lavoro che meglio definisce i rapporti impresa – fornitore, assicurando l’affidabilità del calcestruzzo fornito ed arricchendo tutta la filiera, a supporto di un rinnovato modo di gestire i rapporti tra i diversi attori che interagiscono nel cantiere.

contratto-tipo-per-la-fornitura-di-calcestruzzo-preconfezionato- dicembre 2016

Pubblicato dalla CE un protocollo sulla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione

copertina-protocollo-aresEU Construction & Demolition Waste Management Protocol.( protocol-ares20165840668-101016 )

La Commissione europea ha pubblicato un protocollo sulla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&DW – Construction & Demolition Waste), una tipologia di rifiuti che costituisce il flusso più rilevante di rifiuti a livello europeo.

Il documento è il risultato di un lavoro di ricerca indipendente condotto a livello europeo, al quale ha partecipato anche la FIEC.

Lo scopo generale del protocollo è di aumentare la fiducia nel processo di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e nella qualità dei materiali che ne risultano. Questo sarà possibile attraverso una migliore identificazione dei flussi di rifiuti, una migliore logistica, un migliore trattamento dei rifiuti, la gestione della qualità, condizioni appropriate di politica e di contesto.

Il protocollo è stato sviluppato per l’utilizzo nei 28 Stati membri ed è al momento volontario.

Si rivolge alle autorità pubbliche, agli organismi di certificazione degli edifici e delle infrastrutture, agli utilizzatori di materiali provenienti dal trattamento dei C&DW.

L’iniziativa è da inquadrarsi nelle azioni di follow up della Strategia per la competitività sostenibile del settore delle costruzioni e delle sue imprese, della Comunicazione della Commissione sulle opportunità per migliorare l’efficienza delle risorse nell’edilizia ed è anche parte del Pacchetto sull’economia circolare.

 

Proposta modifica Direttiva UE sulla prestazione energetica in edilizia

agenda_urbana_europeaLa proposta intende incoraggiare l’uso dell’ICT e delle moderne tecnologie negli edifici, come la domotica, i punti per la ricarica dei veicoli elettrici e i dispositivi che garantiscano che l’edificio funzioni in modo efficiente.

Le misure sulla digitalizzazione ricopriranno quindi un ruolo centrale e riguarderanno anche la formazione, volta a colmare il gap esistente tra la domanda e l’offerta di personale qualificato nelle smart technologies per gli edifici.

Saranno, inoltre, semplificate e/o eliminate quelle disposizioni della direttiva che non hanno conseguito i risultati sperati.

Con questa proposta, verrà stimolata la riqualificazione degli edifici, con l’obiettivo di aumentare la percentuale di edifici riqualificati, agendo sulle modalità di finanziamento, sui certificati relativi alla performance energetica e stimolando la definizione di strategie nazionali per la riqualificazione.

La Commissione stima che esiste un mercato potenziale per le PMI pari a 80-120 miliardi di euro nel 2030.

L’obiettivo è quello di “de-carbonizzare” lo stock di edifici per il 2050. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’impronta ambientale degli edifici, con particolare riferimento alle performance ambientali, in linea con le disposizioni sull’economia circolare. Cliccando sul link seguente è possibile scaricare anche l’ allegato-alla-proposta

direttiva-ue-sulla-prestazione-energetica-nella edilizia 

“Smart Finance for Smart Buildings” Contemporaneamente, la Commissione europea sta lanciando l’iniziativa “Una finanza intelligente per gli edifici intelligenti”, per l’impiego dei capitali privati, su larga scala, per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili negli edifici.

L’iniziativa è descritta nell’allegato alla comunicazione, dal titolo  “accelerating-clean-energy-in-buildings”.

La mobilitazione degli investimenti privati è considerata un fattore chiave per l’efficientamento degli edifici.

L’iniziativa, secondo la Commissione, potrebbe sbloccare 10 miliardi di euro addizionali di fondi pubblici e privati entro il 2020 attraverso lo sviluppo di piattaforme per l’utilizzo congiunto delle risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici (del Piano Juncker) e di altri fondi pubblici, inclusi i fondi strutturali. In tale ambito sarà anche migliorata l’assistenza tecnica nella progettazione e nell’aggregazione dei progetti.

Tutte queste misure sono volte a rendere l’investimento nell’efficienza energetica degli edifici più affidabile e quindi più attraente per i promotori e gli investitori.

La Commissione Europea ha approvato il pacchetto “Energia pulita per tutti gli Europei”

logo commissione ueIl 30 novembre 2016, la Commissione europea ha pubblicato il pacchetto “Energia-pulita-per-tutti-gli-europei“.

Il pacchetto comprende delle proposte legislative che riguardano l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, l’assetto del mercato dell’energia elettrica, la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico e le norme sulla governance per l’Unione dell’energia.

Il pacchetto comprende anche azioni volte ad accelerare l’innovazione dell’energia pulita e a favorire le ristrutturazioni edilizie in Europa.

Due provvedimenti riguardano più da vicino il settore dell’edilizia: la proposta di modifica della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici e l’iniziativa “Smart Finance for Smart Buildings”.